Ingredienti
Olio extravergine di oliva, olio di Cocco,
Vitamina D3 (Colecalciferolo).
1 goccia = 2000 UI.
Flacone vetro con contagocce, 20 ml (400 gocce).
Effetto fisiologico
Osteoporosi, Demineralizzazione ossea,
Malattie autoimmuni, Malattie neurodegenerative.
Caratteristiche
In Italia l’80% della popolazione è carente di vitamina D3 che comincia dai giovani per aggravarsi con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana che non assume supplementi di vitamina D3. I disturbi dovuti alla carenza di Vitamina D3 sono: diminuzione dei livelli sierici di calcio e fosforo con conseguente iperparatiroidismo secondario ed aumento della concentrazione di fosfatasi alcalina, alterazione dei processi di mineralizzazione con rachitismo (nel bambino), osteomalacia (nell’adulto), debolezza muscolare con deformazione ossea e dolori. La vitamina D3 è stata oggetto di molti studi negli ultimi anni che hanno evidenziato come la sua carenza sia collegata a diverse malattie dall’influenza alla sclerosi multipla. Particolare è l’attenzione che si è posta sulle donne in gravidanza. Durante la gravidanza e l’allattamento la vitamina D3 è fondamentale per la maturazione dello scheletro del feto e del neonato, senza di essa questo non avviene, di conseguenza il fabbisogno aumenta. La somministrazione di boli va utilizzata in presenza di carenza grave per ripristinare velocemente livelli nel sangue ma la terapia orale giornaliera di dosi minori risulta essere la più costante ed efficace nel tempo. In letteratura tutti i casi di tossicità pubblicati sono per dosi superiori a 40.000 UI giornaliere. Essendo la Vitamina D3 addetta al ripristino del calcio nelle ossa in caso di prolungata assunzione si possono verificare fenomeni di calcificazione dei tessuti molli. Per evitare questo effetto collaterale è necessaria l’assunzione complementare di Vitamina K2 – MK7 (MENACHINONE-7).
Studi
Alcuni esperimenti in vitro effettuati negli anni 2000 hanno evidenziato come l’1,25(OH)D possa stimolare la produzione di catelicidina umana (human cathelicidin antimicrobial peptide, CAMP), un peptide con azione antimicrobica, riducendo significativamente l’incidenza di infezioni respiratorie acute. Una recente meta analisi ha rilevato una forte correlazione anche tra carenza di vitamina D e tiroiditi autoimmuni (Hashimoto e Graves). Inoltre l’8 giugno 2007 sulla rivista “American Journal of Clinical Nutrition”, il Prof. Johan Lappe della Creighton University afferma che la vitamina D riduce il rischio di insorgenza del cancro con assunzione di vitamina D (1100 UI/die). Il 21 febbraio 2011 è stato pubblicato uno studio sulla rivista “Anticancer Research” nel quale è emerso che l’assunzione quotidiana di vitamina D in dosaggi di 4.000-8.000 UI riduce di circa la metà il rischio di diverse malattie come il Diabete mellito di tipo 1 e che alti livelli di vitamina D nel sangue diminuiscomo la mortalità per il cancro al seno, al colon-retto e al polmone. Sempre più rafforzata è la convinzione che la Vitamina D3 sia un “ormone neurosteroide”, in grado di incidere sul declino cognitivo, sulla sclerosi multipla e perfino sulla malattia di Alzheimer. Infine l’integrazione di vitamina D (≥800 UI al giorno) è risultato utile nell’alleviare i sintomi della depressione, nello studio l’effetto era paragonabile a quella di farmaci anti-depressivi.